Descrizione
“Si può cadere su questo mondo per caso, ma non si nasce in un luogo impunemente (…) Fin dal primo sguardo sul mondo, fin dai primi bagliori dei ricordi si è impresso S. Agata dentro di me per sempre (…) Mi porto dentro i suoi giorni e le sue notti, la sua luce e il suo buio”.
Vincenzo Consolo, tratto da “Discorso alla Cittadinanza di S. Agata”, Dicembre 1988
S. Agata Militello, circa 12.500 abitanti, è una vivace cittadina della provincia di Messina, adagiata alla base dei monti Nebrodi e compresa fra le foci delle fiumare dell’Inganno e del Rosmarino. Secondo il mito, fu fondata dai figli di Eolo, che da Lipari raggiunsero la terra ferma; in particolare, fu Agatocle che avrebbe dato origine al toponimo Agatha. Successivamente si è voluto identificare la cittadina col nome di una statuetta della santa protettrice di Catania, Agata, lì portata da naufraghi catanesi che le riconoscevano di aver fatto il miracolo di averli salvati da un naufragio.
Probabilmente S. Agata Militello è stata per secoli sotto il dominio dell’antica Alontion (odierna S. Marco d’Alunzio), importante centro greco-bizantino.
Durante il medioevo, era già presente una torre posta a presidio della costa della “Marina di Sant’Agatha”, all’epoca appartenente al feudo dei baroni di Militello Valdèmone. Da quest’ultimo, si staccherà definitivamente solo nel 1855.
Nel XIV secolo S. Agata divenne possedimento degli Aragonesi i quali promossero la realizzazione di diversi presidi costieri.
Verso il 1630, attorno alle due torri già esistenti, il barone Luigi Gallego fece costruire un possente Castello a partire dal quale sorse l’odierno centro della cittadina. Venne a formarsi un abitato di pescatori e contadini che nel corso dei secoli continuò a svilupparsi grazie ad attività peschereccia, commerciale e turistica.
Oggi S. Agata Militello è base di partenza per escursioni nelle Isole Eolie e soprattutto nei paesi del Parco dei Nebrodi, per molti dei quali l’importante centro nebroideo costituisce un naturale punto d’incontro.